Italien review by Pier Vanni Cossu (Calembour on Radio Nova Sorso - Sardinia) for the new album of John Cunningham.
John Cunningham
"Fell"
(Hot Puma 2016)
John Cunningham è un inglese emigrato in Francia che ha attraversato nell'anonimato oltre tre decenni, pur avendo seminato una mezza dozzina di dischi raffinati ed eleganti, passati inosservati al mondo, ma che non sono sfuggiti alla stampa d'oltralpe.
Dopo una breve collaborazione con i Curtain Twitcher, al fianco della ex Marine Girls Jane Fox, John Cunningham decide di intraprendere una carriera en solitaire a lui più congeniale, esordendo con l' E.P. "Backwards Steps" prodotto dall'ex chitarrista degli Housemartins Stan Cullimare. Le atmosfere gioiose del disco evaporeranno già nel lavoro successivo, "Shanky Gates", primo vero lavoro di Cunningham, che riparte da sonorità molto pacate ed intimiste a un passo dal jazz. Il disco entusiasma la critica francese a tal punto che comparerá l'artista a Robert Wyatt e agli ultimi Talk Talk.
I tre dischi seguenti, di volta in volta, porteranno l'asticella sempre piu in alto, in un crescendo stilistico che non lascia dubbi sulle qualità artistiche di Cunningham.
Dopodiché un silenzio lungo quindici anni. Ma nel 2016 John Cunningham ritorna con un disco nuovo di zecca.
Il primo ascolto fornisce la risposta alla domanda "come mai i fans hanno saputo attendere fiduciosamente tutto questo tempo?".
Le dieci nuove tracce si presentano immediatamente familiari, confidenziali nella loro religiosa intimità, capaci di disegnare alla perfezione i luoghi ai quali sono dedicate, l'Inghilterra del Nord, un paese in balia della sua bellezza, coi suoi cieli immensi aperti come occhi spalancati sul mondo, le sue montagne frastagliate dal vento e dalle mareggiate, la nebbia, la pioggia e i tuoni come unghiate su una lavagna, luoghi dove la poesia nasce spontanea come i fiori di campo.
I riferimenti stilistici sono tanti, Cole Porter in primis, passando per Burt Bacharach, Brian Wilson, Paul McCartney, Elvis Costello, i Pefab Sprout e gli High Llamas, tutto filtrato attraverso la lente opaca delle composizioni drakeiane pervase da un insolito ottimismo.
Fra i dieci brani spiccano "I Can Fly", che si inchina all'altare dei migliori Mark-Almond, e "Frozen In Time" palesemente ispirata a "Mind Games" di John Lennon.
Con "Fell", probabilmente, John Cunningham, ancora una volta, non varcherà l'oceano, ma certamente colmerà il vuoto nei cuori di chi, pazientemente, ha saputo attenderlo. (PVC)